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Le tecniche della lavorazione della ceramica utilizzate dagli etruschi subirono una lunga evoluzione. I primi manufatti non erano molto fini e venivano realizzati con argilla di torrente o di fiume e presentavano numerose impurità. Successivamente l'argilla venne raffinata e questo materiale più fine sopportava una cottura di circa 900 gradi. Da questo tipo di ceramica detto "ad impasto" probabilmente derivò il Bucchero che dominò in Etruria dalla metà del VII secolo all'inizio del V a.C.
Il nome "bucchero" deriva dal vocabolo spagnolo "bucaro"che indicava una varietà di terra odorosa, solitamente rossastra, ma anche bianca o nera che veniva utilizzata per la fabbricazione dei vasi. Tale tecnica sembra sia stata importata in Europa dall'America latina.
Il bucchero presenta sempre una composizione nera il cui colore si mantiene omogeneo anche all'interno della pasta, ed è caratterizzato da una superficie lucida. Molto si è discusso sulle tecniche usate, si presume che gli oggetti fossero prodotti con argilla trattata mista a polvere di carbone oppure con aggiunta di ossido di ferro che, ossidandosi successivamente, conferivano al vaso il noto colore nero. Gli oggetti venivano quindi cotti in forno con poca presenza di aria che ne favoriva l'ossidazione. Il pezzo veniva quindi lucidato ancora caldo, strofinandolo dopo averlo cosparso di cera. Le forme si fanno sempre più ricercate, la superficie viene decorata in modo più ricco, la scene raffigurate a rilievo sono di una finezza e varietà da reggere il confronto con quelle dei vasi di bronzo della Grecia. Il bucchero fu la più grande realizzazione dell'artigianato etrusco e nacque probabilmente per imitare e contrapporsi proprio ai modelli bronzei greci. Fin dai primi rinvenimenti si è a lungo discusso sull'origine del luogo di produzione del bucchero. In molte località del Mediterraneo (Grecia, Francia, Spagna Asia minore ecc. ) sono stati rinvenuti tali oggetti e quindi è presumibile che, a partire dal VII sec. a.C., attraverso il commercio greco, siano giunti in Etruria moltissimi prodotti ceramici da Corinto e dalla Grecia orientale.
Insieme agli oggetti giunsero anche artigiani ceramisti che produssero in loco questi prodotti che furono molto apprezzati dagli aristocratici etruschi. In genere però si trattava di contenitori di profumi o brocche eseguiti nella tecnica a figure nere e di stile orientalizzante.
E' logico comunque supporre che come i prodotti greci siano giunti in Etruria, cosi prodotti etruschi siano giunti nei paesi del bacino del Mediterraneo come semplice transazione commerciale. Per quanto riguarda la città che per prima in Etruria abbia iniziato tale produzione si presume sia Caere data l'enorme quantità di materiale ritrovato.
Vasellame in bucchero
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