LA LINGUA ETRUSCA - LA SCRITTURA


 

Si parla di lingua misteriosa, enigmatica quando ci si accosta al problema della lingua etrusca e della scrittura.
Il mistero è dovuto al fatto che poco ci resta delle testimonianze del linguaggio etrusco, giacchè non ci sono giunti testi letterari, ma iscrizioni da ricavare dai reperti archeologici.
Quello che possiamo affermare è che l'etrusco non fa parte delle lingue indoeuropee e che rappresenta una vera e propria isola linguistica, come la lingua basca, ungherese, finnica ed altre.
Addirittura c'è un recente studio che sostiene derivazioni e somiglianze con l'ungherese. E inoltre gli etruscologi hanno trovato somiglianze tra i segni etruschi e le rune; per cui è da affermare che l'etrusco in tempi lontani abbia influenzato le scritture germaniche, per intenderci, dei popoli del nord europa. In effetti gli etruschi ebbero attivi commerci sia con i popoli nordici che con il resto degli italici , con i greci e con i fenici.
Sul finire dell'VIII sec. a.c. popoli di Tarquinia e Cere conobbero l'alfabeto greco dei popoli di Cuma e Pitecusa. Durante il VI sec. a.c. possiamo riscontrare tre sistemi alfabetici riguardanti diverse aree geografiche e ciò per la necessità di adattare la scrittura alle proprie flessioni linguistiche .(foto pag. 2)
Durante i secoli V e III a.c. l'alfabeto continuò a subire modifiche e semplificazioni.
In seguito la lingua etrusca viene influenzata dai romani e pian piano va scomparendo assieme alla sua fiorente e affascinante civiltà .
Vediamo adesso di soffermarci alle testimonianze di tale scrittura.
Ricordiamo la tavoletta d'avorio di MARSILIANA D'ALBENGA dell'ultima parte del VII se. a.c. in cui è inciso l'alfabeto composto di 26 segni e comprendente anche l'alfabeto fenicio e alcuni segni introdotti dai greci. (foto pag. 3 in basso)
Inoltre l'etrusco adatta l'alfabeto alle sue esigenze fonetiche.
Gli etruschi scrivevano da destra verso sinistra e in molti monili d'oro si ritrovano iscrizioni. Ma tante iscrizioni sono state ricavate (e quindi tradotte) da edifici funebri e stele funerarie, graffiti, sarcofagi, urne cinerarie. Oppure sono state incise su piombo, su bronzo, su ceramiche o lamine e specchi.
Ricordiamo le iscrizioni su bucchero, o anche su vasi o suppellettili.
Gli etruschi usavano anche dipingere pareti delle tombe e ivi lasciare i segni di iscrizioni. Da tutti questi reperti si sono ricavati 600 termini linguistici, accompagnati anche da una probabile interpretazione .
Da Magliano (Grosseto) proviene la lamina di piombo dove furono incise 70 parole, a spirale. (foto pag.2)
Questa scrittura indica i tempi e i luoghi per fare offerte alle divinità.
Il problema non è soltanto la perdita dei testi letterari, ma è l'impossibilità di fare un confronto con altre lingue; quindi riusciamo a leggere, ma spesso a non comprendere il significato di quello che leggiamo.
Molti progressi sono stati fatti dagli etruscologi, approfondendo studi glottologici che potessero illuminarli per ricavare il significato delle iscrizioni.
Interessante è però apprendere la diffusione della civiltà etrusca e quindi anche dell'influenza che essa ebbe nell'ambito linguistico.
Infatti gli etruschi diffusero l'alfabeto e la scrittura fra le Alpi e l'Appennino, influenzando i veneti, i reti e altre popolazioni alpine.

Alfabeto Etrusco